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La cucina di montagna della Val di Fassa è ancora oggi una viva testimonianza di una cultura contadina legata alla natura.
Le ricette della Val di Fassa sono ancora oggi una viva testimonianza di una cultura contadina, legata alla natura e alle tradizioni, tramandata da una generazione all’altra nelle mura di casa.
Se da una parte il clima rigido e i terreni impervi di montagna limitano la coltivazione della terra al periodo estivo, dall’altra garantiscono prodotti sani e genuini coltivati lontani dall’inquinamento, in un ambiente purissimo e nel pieno rispetto delle risorse naturali.
La natura della Val di Fassa ci dà funghi, frutti di bosco, patate, orzo, segale, frumento, legumi e ortaggi come insalata, cavolo, cappuccio, rape e biete. Ma non solo. Da poco è stata riscoperta la ricchezza della vegetazione spontanea che storicamente era alla base dell’alimentazione del popolo ladino. Spinaci, erbe officinali, fiori commestibili, quadrifogli e radici tornano ad essere utilizzati in abbondanza nelle cucine più all’avanguardia.
La produzione di prodotti caseari è molto ricca e conosciuta per la qualità di latte, yogurt, burro e formaggio.
Durante la stagione estiva infatti i bovini vivono nei pascoli d’alta quota e si nutrono di erba fresca di montagna e di fiori. Fra i formaggi più rinomati della Val di Fassa ci sono il Puzzone di Moena e il Cher de Fascia. Il Puzzone di Moena di Malga è anche un presidio Slow Food e viene prodotto esclusivamente con latte munto in estate negli alpeggi fra 1700 e 2000 metri di quota. Niente prodotti industriali quindi, solo tutta la natura e i sapori veri di montagna.
Anche le carni sono di ottima qualità proprio perché il bestiame cresce libero e sano con il fieno raccolto in valle. Fra gli insaccati più conosciuti e speziati c’è lo Speck, il re degli affettati del Trentino, preparato da mastri salumieri che seguono la ricetta alpina: poco sale, poco fumo e tanta aria buona.
Se siete già stati in Val di Fassa vi ricorderete il buon odore del pane, conosciuto per la sua qualità e ampia varietà. Il pane non manca mai sulle nostre tavole per accompagnare le merende a base di speck Trentino e formaggio Puzzone.
Tradizionalmente il pane si faceva una volta all’anno e il più caratteristico è quello di segale integrale con i semi di cumino e finocchio; è morbidissimo appena fatto, ma si conserva molto a lungo, praticamente un anno, fino a diventare croccante: è il famoso Schuttelbrot.
È con i prodotti del territorio e i saperi della tradizione che nascono i classici della gastronomia fassana come i canederli allo speck o formaggio proposti anche in versione dolce alla ricotta.
Lo strudel di mele è il grande re dei dolci in Trentino. Le tipiche fortae servite con marmellata di mirtilli rossi che si possono gustare solamente alle sagre e alle feste di paese.
I cajoncìe, ravioli farciti con spinaci, rape rosse, fichi o zucca. E ancora la zuppa d’orzo, il gulash con polenta, crauti e salsicce, ragù di selvaggina. Il kaiserschmarrn, una frittata dolce che potrete assaggiare nei rifugi di alta quota. Uno dei migliori lo trovate al Rifugio Roda de Vael.
Gli antichi saperi vengono oggi reinterpretati dai cuochi della Val di Fassa, in ladino “Cheges de Fascia”, che ripropongono tutto il sapore della tradizione in chiave gourmet.
Sono degli artisti in continua ricerca che hanno trovato nella Val di Fassa l’ambiente ideale per potersi esprimere e raggiungere riconoscimenti internazionali come le stelle Michelin.
Sono dei maestri che uniscono il fascino del passato con tutta la creatività e l’innovazione del presente, fanno proprie le materie prime del territorio, le esaltano e le interpretano per regalarvi un tripudio di sapori, odori e colori difficili da dimenticare.
Perché come diciamo qua all’Olympic: mangiare bene è pura emozione.